Dici autunno e
immediatamente hai una visione composta di castagne, vin brulé, zucca e
colori caldi (se abiti in Val Padan questa visione idilliaca verrà
presto scalfita dalla nebbia, l'umidità e l'impossibilità di vedere il
colore del cielo per mesi).
Ma ritornando alla
nostra visione idilliaca, l'evento più atteso dell'autunno è
senz'altro il foliage, termine inglese traducibile in”fogliame”.
In autunno gli amanti della
fotografia fanno del foliage il protagonista assoluto di scatti e panoramiche.
Chi ama passeggiare o fare escursioni sa che in questo periodo i sentieri e gli
scorci si tingono di innumerevoli sfumature e di un'atmosfera unica.
Il bosco è senz'altro il
palcoscenico migliore per ammirare il foliage, in particolare se popolato
di diverse specie di alberi le cui chiome si attenuano con cromature e
in tempistiche diverse dando vita ad uno sfumare di colori.
Per ammirare questo
evento abbiamo scelto come meta il Monte Penna situato nel Parco delleForeste Casentinesi sul confine appenninico che separa la provincia di Arezzo,
in Toscana, e la provincia di Forlì-Cesena, in Emilia-Romagna.
Dopo aver chiesto qualche
delucidazione nel Centro Visite di Badia Prataglia, frazione del Comune di
Poppi (AR), decidiamo di salire in macchina lungo la stretta provinciale 124 che da
Badia sale all’Eremo di Camaldoli, luogo suggestivo e isolato visitabile in parte secondo specifici orari per preservare la quiete e l'isolamento dei pochissimi monaci benedettini che vi dimorano.
Il primo tratto di strada si snoda
all’interno della meravigliosa faggeta bianca e arancio in cui ci si può inoltrare anche a
piedi attraverso il “Sentiero Natura” che parte direttamente dal centro del
paesino di Badia.
Superiamo il ristorante "Il Capanno" ultimo presidio dove poter effettuare scorta di acqua e cibo e dopo circa 6 km di
salita decidiamo di parcheggiare l’auto al passo Prato alla Penna e fare un percorso
in mezzo al bosco di un paio d'ore seguendo i sentieri segnalati dal CAI.
Giungiamo quindi senza difficoltà al Passo
Fangacci e imbocchiamo la salita - agevole ad eccezione degli ultimi 50 mt che richiedono un piccolo sforzo di gambe - per la cima del Monte Penna.
Chi non avesse molta voglia di camminare può lasciare la macchina direttamente
nello spiazzo adiacente il Rifugio Fangacci (Rifugio non custodito) e salire a piedi (circa 25 minuti).
Dalla terrazza a
precipizio del Monte Punta Penna ammiriamo
a perdita d’occhio il meraviglioso versante Romagnolo dell’Appennino. Da qui
sormontiamo le cime della Foresta della Lama e dell'inaccessibile Riserva Integrale Protetta di Sasso Fratino e scorgiamo, ben visibile, la diga di
Ridracoli nel Comune di Bagno di Romagna (FC).
Dopo esserci rifocillati
con qualche panino portato da casa e aver riempito gli occhi dello spetacolo che ci offre il panorama, ritorniamo alla macchina
e in 20 minuti raggiungiamo Camaldoli, un piccolo agglomerato di case
sorte intorno al Monastero fondato dal monaco benedettino San Romualdo nei
primi anni dell'XI secolo. Non manchiamo di visitare l'antica farmacia dove i
monaci preparavano medicamenti e preparati erboristici dove è possibile acquistare
-senza pretesa di fedeltà alle ricette originali- prodotti cosmetici e per la
cura del corpo.
Dopo un caffè ed una
deliziosa torta con ricotta e uvetta ancora calda preparata dal Bar-Locanda
“Baroni” (da provare anche la schiacciata tipica di Camaldoli) ritorniamo verso
casa affogando lo sguardo fino all'ultimo albero nei meravigliosi colori
autunnali delle colline casentinesi.
RIASSUMENDO
Partenza: Prato alla Penna mt. 1248
Arrivo: Monte Penna mt. 1283
Durata: A seconda del percorso prescelto.
Difficoltà: Facile (anche con bambini).
Dove mangiare: ristorante "Il Capanno" situato lungo la provinciale 124 che da Badia Prataglia sale al passo Fangacci.
Periodo migliore per il foliage nel Casentino: da metà ottobre a metà novembre.
Punti d'interesse nelle vicinanze di Badia Prataglia: Camaldoli e il suo
Monastero (distanza 10 km) nonché l'Eremo; Il
Castello di Poppi (distanza 20 km); il Santuario di San Francesco “La
Verna” nel Comune di Chiusi dal quale si può raggiungere direttamente a
piedi il Monte Punta Penna attraverso il bellissimo sentiero CAI 051 (3 km Circa
andata e ritorno).
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