"C'era una volta, in un bosco incantato...". Potrebbe essere l'inizio di una delle molte favole che ci raccontavano da bambini. Oppure uno scenario reale se vi trovate a Chiusi della Verna, piccolo borgo incastonato nel Parco delle Foreste Casentinesi in provincia di Arezzo.
Chiusi è famosa per il santuario francescano "La Verna" situato a picco sull'omonimo monte, che decidiamo di visitare organizzando una camminata di un paio d'ore. Parcheggiamo l'auto nel piccolo centro di Chiusi, in prossimità dell'Hotel - Ristorante "Da Giovanna", dove imbocchiamo il sentiero verso il santuario ripercorrendo quello che era il selciato medievale dell'antica strada. Qui il sottobosco è fitto e costellato di ciclamini selvatici che in questo periodo si fanno spazio tra le foglie cadute.
La camminata non è per nulla faticosa e facilmente praticabile anche con i bambini, occorre fare solo un po' di attenzione a non inciampare nella punta di qualche pietra che compone l'antico sentiero.
In 20 minuti raggiungiamo il santuario ma prima di affrontare l'ultimo tratto di salita, in prossimità dell'indicazione per il sentiero di Rimbocchi, scavalchiamo i gradini scavati nella roccia che costeggiano una cancellata per poter ammirare, dal basso, l'imponente parete rocciosa sulla quale poggia il santuario. Questa parete tripartita prende il nome di "Scogliera della Stimmate" in quanto luogo, secondo la religione cattolica, in cui S. Francesco ricevette in dono i segni della passione.
Ritorniamo quindi indietro e raggiungiamo il santuario che S. Francesco fece erigere a seguito della donazione del monte La Verna nel 1213 da parte del Conte Orlando, Signore di Chiusi. In questo luogo si respira un'atmosfera mistica e di profonda spiritualità. Immancabile la sosta nella grotta scelta da S. Francesco come giaciglio per dormire.
Terminata la visita, superiamo il parcheggio per le auto e riprendiamo il cammino verso Chiusi seguendo il percorso segnalato del CAI N. 051 che ci consente di attraversare l'incantato Bosco delle Fate che in questo mese di autunno sfoggia tutta la magia dei suoi colori caldi. Occorre fare un po' di attenzione perché il sentiero, se pur agevole, non è battuto.
La maestosità dei faggi, aceri e carpini che si innalzano verso il cielo, le rocce cadute dal monte Penna che sorge alle spalle ricoperte di soffice muschio, e la luce che filtra a fatica coma una polvere lattiginosa e lontana, crea un'atmosfera da fiaba in grado di renderci meno scettici sull'esistenza delle fate.
Dopo circa 30 minuti giungiamo al punto di partenza, non prima però di aver salutato i simpaticissimi gnomi, elfi e fate scolpiti nel legno da un artista locale, disseminati nel piccolo "Parco delle Fate" di Chiusi della Verna.
RIASSUMENDO
Durata: 2 h -2 h 30 min. compresa la visita al santuario e le numerose soste fotografiche.
Dove mangiare: Ristorante "Il Cerro" a Caprese Michelangelo (km 18 da Chiusi della Verna). Consigliatissimo il filetto di vitello ai funghi porcini ;)
Nei Dintorni: Camaldoli e il Suo Monastero (che insieme al santuario "La Verna" compongono il tratto iniziale del cammino di pellegrinaggio verso Assisi); Caprese Michelangelo dove è possibile visitare la Casa che ha dato i natali nel 1475 a Michelangelo Buonarroti.
Dove dormire: non avrete problemi a trovare alloggio a Chiusi della Verna se desiderate ritrovare la pace e il silenzio. Un po' più animati invece sono i paesi di Pieve S. Stefano e Bibbiena entrambi a circa 18 km di distanza.
Curiosità: per
gli Etruschi e i Romani la dea Laverna era la protettrice dei ladri. A questa Dea si votavano anche i briganti che in
Casentino vivevano di rapine e agguati a danno dei viaggiatori, nascondendosi nei fitti ed ombrosi boschi e nei numerosi anfratti creati dalla rocce. Per molti secoli questo fu un luogo di paura e pericolo. Fu anche per questo motivo che nel 1213 il Conto Orlando, signore di Chiusi di La Verna, decise di donare il monte a Francesco d'Assisi, e la storia di questo luogo si trasformò da posto malfamato in un centro di spiritualità e fede ad oggi conosciuto in tutto il mondo.